Napoli, una città che oscilla tra il sacro e il profano, è ricca di storie e leggende che da sempre lo testimoniano. Tra queste ne esiste una in particolare che ruota intorno alla Chiesa di Santa Luciella ai librai. Questo piccolo luogo sacro del centro storico – che si trova a due passi da Napoli Sotterranea – viene ricordato per l’antico culto a Santa Lucia, protettrice degli occhi. Ed eccone il motivo. Si narra che la Corporazione dei Pipernieri (coloro che lavoravano il piperno, una roccia molto dura) si affidassero alla santa per la protezione della vista, messa a rischio dalle schegge di piperno.
La leggenda del Teschio con le Orecchie
La Chiesa di Santa Luciella, è nota anche per un’ altra celebre leggenda. Ma, per comprenderla meglio, bisogna fare un passo nel passato, ovvero quando in città non esistevano i cimiteri e per questo – solo i corpi delle persone facoltose – o quelle del clero – venivano seppelliti nelle chiese (in un’apposita cappella). Il resto della popolazione, invece, ovvero quella non abbiente – veniva gettata nelle fosse comuni. Da qui nasce il tradizionale culto napoletano delle Anime Pezzentelle. Ed ecco il punto, nell’antico ipogeo della Chiesa di Santa Luciella, è custodito un teschio molto suggestivo, diventato celebre per le sue orecchie, e per questo denominato teschio con le orecchie. La leggenda narra che le persone si recavano qui per prendersi cura del teschio e per pregare per la sua anima affinché raggiungesse il Paradiso. Molto di frequente gli venivano affidate anche particolari speranze o grazie. Il perché? Si credeva che il teschio, avendo appunto delle orecchie molto grandi, avrebbe potuto ascoltare meglio le richieste dei devoti.