La visita comprende :
1)Acquedotto greco-romano/ tunnel medievali / tunnel borbonici / tunnel moderni Scendendo 136 gradini, bassi e comodi, giungeremo a una profondità di ca. 40 m, dove visiteremo alcune delle cavità tufacee scavate in epoca greca (IV sec. a.C.), sfruttate come cisterne per l’approvvigionamento idrico della nostra città per circa 23 secoli e poi adibite a ricoveri anti-aerei durante la seconda guerra mondiale.
Durante il percorso visiterete il laboratorio scientifico dove è stata istallata la stazione sismica “Arianna”, la serra, gli orti ipogei e il Museo della Guerra.
Gli ambienti attraversati sono tutti ampi ed illuminati, eccetto un brevissimo tratto il cui percorso è, però, facoltativo ma ricco di suggestione perché illuminato dalla luce di candele e conduce nella cisterna romana con l’acqua. Inoltre il piano di calpestio è regolare e rettilineo. La visita ha una durata complessiva di circa un’ora.
Inoltre a titolo gratuito visiterete:
1)Visita ai resti inglobati del Teatro Romano.
Visita di una parte del Teatro Romano a Napoli, inglobato nel XV sec, dalle abitazioni oggi esistenti in Via Anticaglia, Vico Cinquesanti e Via S. Paolo. Si entrerà in una tipica abitazione napoletana, chiamata comunemente “basso”, perché si trova sul livello stradale della città, e già lì ci troveremo nel teatro romano.
Basterà spostare un letto ed aprire una botola per accedere in altri ambienti dove Nerone aveva i suoi camerini privati, ogni volta che veniva a mettere in scena i suoi spettacoli a Napoli.
La durata della visita è di circa 20 minuti.
2)Summa Cavea Abbiamo recentemente ampliato il percorso con una nuova scoperta.Infatti in un’antica falegnameria ecco rispuntare un altro frammento del teatro al cui interno e’ stata allestita una mostra permanente con una trentina di scarabattoli antichi, di legno scuro, a custodire scene della natività e del presepe popolare.
Tutt’attorno, opus reticulatum e latericium. Siamo nell’intradosso-summa cavea del teatro greco – romano in vico Cinquesanti alle spalle di piazza San Gaetano, remota agorà di Neapolis.
All’interno della nuova porzione di teatro romano appena riportata in vita, è stata fatta anche una nuova scoperta.
Nel pavimento correvano dei piccoli canali che erano completamente ostruiti dal materiale di risulta generato dalla sega circolare.
Durante la pulizia è venuta fuori la presenza di canali di scolo delle fogne di epoca borbonica, realizzati con riggiole da disegni di colore blu.
Quei canali sono stati protetti da grate e sono visibili.
Orti Ipogei Abbiamo recentemente ampliato il percorso con un nuovo progetto. Nel buio del sottosuolo di Napoli, a 35 metri di profondità, c’è la vita.
Napoli Sotterranea, tra le molteplici attività didattico-scientifiche che mette a disposizione dei propri visitatori, propone anche gli Orti Ipogei.
L’iniziativa nasce alla vigilia dell’Expo 2015 Milano dedicato all’alimentazione del Pianeta Terra: un orto nelle viscere della terra.
Un ambiente solo apparentemente ostile, ma lontano da piogge acide, polveri sottili inquinanti, smog, microrganismi dannosi anche alla vita dell’uomo, protegge le coltivazioni delle classiche piante da orto.
Da tempo piccole coltivazioni stanno prendendo posto sui nostri balconi delle classiche piante ornamentali e questo non solo per un fenomeno legato alla moda ma anche e soprattutto per le necessità di portare sulle nostre tavole qualche prodotto della natura privo delle immancabili manipolazioni antropiche.
La crescente consapevolezza di quanto la qualità dell’ecosistema nel quale si sviluppano le colture destinate all’alimentazione umana condizioni la qualità della nostra alimentazione, ha indotto Napoli Sotterranea ad avviare una fase di sperimentazione botanica per proprio sottosuolo.
Un sottosuolo con i suoi orti è non solo aperto ad un pubblico di visitatori italiani e stranieri, studenti, giovani e meno giovani, ma anche ricercatori universitari e botanici i quali utilizzano gli Orti Ipogei per la ricerca scientifica.
Non solo una possibilità didattica quindi ma un’opportunità di verificare sul campo la crescita e lo sviluppo di colture nel sottosuolo in assenza di luce naturale.
Umidità dell’aria e del terreno con il suo Ph, la temperatura ambientale e più in generale il microclima è costantemente monitorato a messa in correlazione con i parametri climatici esterni.
La luce solare, elemento determinante per la fotosintesi clorofilliana, è sostituita da quella emessa da speciali lampade le quali garantiscono la trasformazione delle molecole di anidride carbonica e di acqua in glucosio come elemento nutriente per le piante ed ossigeno che si trasferisce dalla foglie all’ambiente.
Il progetto degli Orti Ipogei di Napoli Sotterranea sta suscitando l’interesse scientifico di organismi sia nazionali che internazionali.
Il crescente interesse verso la ricerca di forme di vita extraplanetarie e la possibilità di dare concretezza ad insediamenti umani al di fuori del pianeta Terra, ha spinto la Nasa (National Aeronautics and Space Administration) a seguire con interesse ed attenzione lo sviluppo degli studi sulla botanica ipogea di Napoli Sotterranea e degli enti di ricerca che vi partecipano proprio nell’ottica che la conquista dell’uomo al di fuori della Terra non può prescindere dal rendere le colonie delle nuove frontiere autonome anche dal punto di vista dell’alimentazione.
Il nostro percorso è autorizzato e pertanto vengono rispettate e garantite tutte le norme di sicurezza.
L’unica Sede dell’Associazione Napoli Sotterranea è situata in Piazza San Gaetano, 68.
Il percorso ufficiale dell’Associazione Napoli Sotterranea parte da Piazza San Gaetano, 68.
E’ un percorso autorizzato che ha regolare concessione.
Qualsiasi tour sotterraneo che parte da luoghi diversi da quelli indicati non è gestito dalla nostra associazione.
L’ingresso ufficiale dell’Associazione Napoli Sotterranea è solo in Piazza San Gaetano 68.
L’entrata è segnalata da bandiere bianche e blu.
No, non è pericoloso.
Il percorso a lume di candela non è illuminato solo in alcuni tratti. L’uso della candela non è obbligatorio.
Chi preferisce, può utilizzare la torcia o il cellulare.
Ai bambini non diamo la candela.
Nel caso dei gruppi scuola, infatti, è obbligatorio portare una piccola torcia.
Viene comunque imposta una distanza minima tra una persona e l’altra durante la percorrenza del cunicolo.
No, non prendiamo prenotazioni per gruppi inferiori alle 15 persone.
La prenotazione è obbligatoria solo se si desidera effettuare l’escursione in lingue diverse dall’italiano e dall’inglese, se, pur essendo meno di 15 persone, si desidera una guida dedicata solo al proprio gruppo e in caso di gruppi superiori alle 15 persone.
Inoltre la prenotazione è obbligatoria in tutti i casi per l’escursione del giovedì sera alle ore 21.00.
ufficiale
Si, la nostra concessione è esposta in homepage. Il nostro percorso parte da Piazza San
Gaetano 68, ma al giorno d’oggi vi sono diversi percorsi per poter accedere alla rete di ambienti
sotterranei, la quale non è ancora completamente conosciuta, in cui si alternano tra cisterne e
cave, cunicoli e pozzi, resti del periodo greco-romano e catacombe, ed i passaggi che collegano
svariati punti della città anche distanti chilometri sono innumerevoli. I primi manufatti di scavi
sotterranei risalgono a circa 5.000 anni fa, quasi alla fine dell’ era preistorica. Successivamente,
nel III secolo a.C., i Greci aprirono le prime cave sotterranee per ricavare i blocchi di tufo
necessari alle mura e ai templi della loro Neapolis e scavarono numerosi ambienti per creare una
serie di ipogei funer ari. Nel 1987 Enzo Albertini, speleologo e presidente dell’ Associazione
Napoli Sotterranea, riportò alla luce una cava greca a circa 40 metri di profondità avviando una
prima attività conoscitiva de sottosuolo di Napoli. Il percorso dei cunicoli sotterranei di Napoli
non è completo e in molte parti i percorsi non si incontrano, tuttavia sono visibili intere parti del
sottosuolo riconducibili al periodo Greco, Spagnolo e Borbonico. Nel nostro percorso ci sono
chiari segni riconoscibili e riconducibili ai Borbone, questo rende la nostra visita unica nel suo
genere.
Si, la nostra concessione è esposta in homepage.
Il nostro percorso parte da Piazza San Gaetano 68, ma al giorno d’oggi vi sono diversi percorsi per poter accedere alla rete di ambienti sotterranei, la quale non è ancora completamente conosciuta, in cui si alternano tra cisterne e cave, cunicoli e pozzi, resti del periodo greco-romano e catacombe, ed i passaggi che collegano svariati punti della città anche distanti chilometri sono innumerevoli.
I primi manufatti di scavi sotterranei risalgono a circa 5.000 anni fa, quasi alla fine dell’era preistorica. Successivamente, nel III secolo a.C., i Greci aprirono le prime cave sotterranee per ricavare i blocchi di tufo necessari alle mura e ai templi della loro Neapolis e scavarono numerosi ambienti per creare una serie di ipogei funerari.
Nel 1987 Enzo Albertini, speleologo e presidente dell’Associazione Napoli Sotterranea, riportò alla luce una cava greca a circa 40 metri di profondità avviando una prima attività conoscitiva de sottosuolo di Napoli.
Il percorso dei cunicoli sotterranei di Napoli non è completo e in molte parti i percorsi non si incontrano, tuttavia sono visibili intere parti del sottosuolo riconducibili al periodo Greco, Spagnolo e Borbonico.
Nel nostro percorso ci sono chiari segni riconoscibili e riconducibili ai Borbone, questo rende la nostra visita unica nel suo genere.
per le
visite
Si.
Il percorso è agibile e i gradini da percorrere sono molto bassi. Lungo le scale sono presenti i corrimano.
No, gli spazi sono ampi.
L’unico cunicolo stretto è un percorso facoltativo.
Chi soffre di claustrofobia o è in sovrappeso e non vuole percorrere il cunicolo può attendere il gruppo all’esterno.
Il tempo di attesa eè circa 10 minuti.
Il percorso è costituito da ambienti molto ampi. L’unico percorso stretto è un cunicolo, ma è facoltativo.
Pertanto chi non se la sente di percorrerlo può attendere fuori.
All’esterno del cunicolo sono presenti anche delle panchine dove è possibile sedersi mentre si attende il resto del gruppo.
Il tempo di attesa è circa 10 minuti.
Si, certo.
Non ci sono controindicazioni alla visita con bambini anche molto piccoli.
No, non è possibile.
E’necessario, infatti, percorrere 121 gradini bassi e larghi per accedere al sottosuolo. Non ci sono ascensori o scale mobili.
E’ possibile lasciare il passeggino all’ingresso principale e riprenderlo all’uscita.
arrivare
Dalla Stazione Centrale (Piazza Garibaldi): Metropolitana Linea 1 – direzione Piscinola – Fermata Dante.
Proseguire su Via Port’Alba, Via San Pietro a Maiella, Piazza Miraglia, Via Dei Tribunali – Piazza San Gaetano.
Dall’Aeroporto di Capodichino: A 250 m dal terminal 1 (fronte Banco di Napoli) prendere il Bus linea ANM ALIBUS- fermata Piazza Garibaldi-Metropolitana Linea 1 – direzione Piscinola – Fermata Dante.
Proseguire su Via Port’Alba, Via San Pietro a Maiella, Piazza Miraglia, Via Dei Tribunali – Piazza San Gaetano.
Dal Porto: Raggiungere Piazza Municipio – Via De Pretis – Bus Linea R4 verso Ospedale Cardarelli – Piazza Dante (IV fermata) – Proseguire su Via Port’Alba, Via San Pietro a Maiella, Piazza Miraglia, Via Dei Tribunali – Piazza San Gaetano.
Il centro storico rientra nella ZTL – Zona a Traffico Limitato, pertanto è possibile parcheggiare in Via Duomo, Corso Umberto, Piazza Cavour e Via Costantinopoli dove sono presenti parcheggi a pagamento o posti auto comunali con sosta a pagamento.
E’ possibile raggiungere Napoli Sotterranea comodamente a piedi, impiegando 5 minuti al massimo.