Le fontane di Napoli sono molto più di semplici strutture idriche: sono testimoni della storia, della cultura e della creatività artistica di una città che ha molto da offrire. La recente restaurazione della Fontana della Sirena è un chiaro segno dell’importanza di preservare questi patrimoni. Visitare queste fontane significa immergersi in un viaggio attraverso il tempo, scoprendo le storie e le leggende che continuano a vivere nella bellezza senza tempo di Napoli. Se vi trovate nella città, non perdete l’occasione di ammirare queste opere d’arte che, con il loro fascino, incantano e ispirano generazioni di visitatori.
La Storia delle Fontane a Napoli
Le fontane di Napoli non sono soltanto opere di ingegneria idraulica, ma riflettono l’importanza dell’acqua nella vita quotidiana della città. Fin dall’antichità, l’acqua è stata considerata una risorsa preziosa e, nel corso dei secoli, i nobili e le istituzioni ecclesiastiche hanno commissionato fontane per abbellire piazze e giardini. Durante il periodo barocco, le fontane divennero simboli di prestigio e bellezza. Architetti e scultori dell’epoca si sfidarono nel creare opere che non solo soddisfacessero esigenze pratiche, ma che stupissero anche per la loro grandiosità e il loro design. Questo periodo vide la costruzione di molte delle fontane che ancora oggi caratterizzano la città.
La Fontana della Sirena
Situata in piazza Sannazzaro, la Fontana della Sirena è uno dei simboli più evocativi di Napoli. Costruita nel XVII secolo, è dedicata alla sirena Partenope, la mitica creatura che, secondo la leggenda, fondò la città. La fontana è un capolavoro del barocco napoletano e presenta una grande vasca che accoglie al centro una statua di Partenope, rappresentata in tutta la sua grazia.
Il recente restauro ha riportato alla luce colori vivaci e dettagli artistici, rendendo la fontana un punto di riferimento ancor più affascinante. I delfini scolpiti, che si intrecciano attorno alla figura della sirena, simboleggiano il legame indissolubile tra Napoli e il mare. Ogni visitatore può percepire l’atmosfera di leggenda che avvolge questo luogo, trasformandolo in un ritrovo per napoletani e turisti.
Le Fontane più belle di Napoli
Napoli vanta numerose fontane che meritano una visita e ognuna di esse racconta una storia unica. Ecco alcune delle più emblematiche:
– Fontana del Nettuno: questa maestosa fontana si trova in Piazza Municipio ed è uno dei monumenti più rappresentativi della città. Realizzata nel XVI secolo, la fontana è dedicata al dio del mare, Nettuno. Di forma circolare, la fontana è circondata da una balaustra con quattro gradinate posizionate diametralmente. Ai lati si trovano quattro leoni da cui sgorga l’acqua, ciascuno con lo scudo della città e del duca di Medina e Carafa, aggiunto durante l’ampliamento progettato da Cosimo Fanzago. Pietro Bernini realizzò i mostri marini che versano acqua nella vasca centrale, decorata con delfini che cavalcano tritoni, anch’essi in grado di emettere acqua. Al centro, Nettuno – opera di Michelangelo Naccherino – si erge su uno scoglio sorretto da due ninfe e due satiri, con una coppa sulla testa Con il suo imponente bacino e i gruppi scultorei, è un luogo ideale per immergersi nella mitologia e nella storia di Napoli.
– Fontana di Monteoliveto: situata nell’omonima piazza cittadina del centro storico di Napoli (non molto lontana, quindi, da Napoli Sotterranea) è anche nota come Fontana di re Carlo per la statua bronzea – di Carlo II di Spagna – posta sulla sommità. Seguendo il corso della storia, i lavori per la costruzione della fontana di Monteoliveto iniziarono nel 1669; voluti dal viceré don Pietro Antonio d’Aragona come segno di ossequio nei confronti del re Carlo II di Spagna. Tra i partecipanti alla sua realizzazione c’era anche Cosimo Fanzago, uno dei più rinomati architetti dell’epoca. Tuttavia, la fontana di Monteoliveto non ha mai goduto di grande fortuna. Durante i lavori si verificarono numerosi imprevisti: il marmorario, l’artigiano incaricato di scolpire il marmo per il basamento e le vasche, morì durante la realizzazione. Inoltre, la statua in bronzo, che avrebbe dovuto raffigurare il sovrano a cavallo, subì continui rinvii da parte dello scultore, costringendo infine a un cambio di artista. Si verificarono anche molteplici controversie riguardo al progetto finale, mentre iniziarono a sorgere problemi di approvvigionamento idrico nell’area, che generarono vivaci proteste tra gli abitanti.
– Fontana del Carciofo: posta al centro di piazza Trieste e Trento, questa fontana meno conosciuta è un tesoro nascosto. Deve il suo nome alla particolare forma del suo bacino, che ricorda un carciofo. È un luogo di ritrovo per la comunità locale, immerso in un’atmosfera autentica e vibrante. Fu realizzata negli anni Cinquanta su iniziativa del sindaco Achille Lauro. Inizialmente, al centro della piazza era prevista la fontana di Monteoliveto, ma il progetto venne bocciato dal Consiglio Superiore delle Belle Arti. Così, il sindaco decise di donare alla città una nuova fontana, che fu inaugurata il 29 aprile 1956.
– La Fontana del Sebeto: situata nei pressi del Largo Sermoneta, alla fine di via Francesco Caracciolo, la Fontana del Sebeto prende il nome dalla statua che rappresenta l’antico fiume di Napoli. Il suo basamento è realizzato interamente in piperno, una roccia magmatica tipica delle zone con attività vulcanica. Su di esso poggiano tre vasche in marmo. Dalla vasca centrale si elevano due mostri marini, da cui sgorga l’acqua. Al centro della fontana si trova una scultura che raffigura un vecchio ignudo, simbolo del fiume Sebeto (l’antico corso d’acqua che scorreva nel cuore della città). Ai lati, due tritoni con buccine sulle spalle versano acqua nelle vasche laterali. Completano l’opera una lapide con tre stemmi: quello del viceré, del Re di Spagna e della città di Napoli. La Fontana del Sebeto fu progettata da Cosimo Fanzago nel 1635 per volere del viceré Emanuele Zunica e Fonseca. Inizialmente collocata in quella che oggi è via Cesario Console, nel 1900 fu smontata e nel 1939 riposizionata nell’attuale sede, a seguito dei lavori che completarono il tratto finale di via Caracciolo.
La Funzione Sociale delle Fontane
Oltre alla loro bellezza estetica, le fontane di Napoli hanno sempre avuto una funzione sociale. Rappresentano luoghi di incontro e di scambio, spazi dove le persone possono riunirsi, discutere e condividere momenti di vita quotidiana. Le piazze in cui si trovano sono spesso animate da mercati, eventi culturali e feste popolari, trasformando queste fontane in veri e propri cuori pulsanti della città.
La Salvaguardia del Patrimonio
Negli ultimi anni, Napoli ha intensificato gli sforzi per preservare e valorizzare il suo patrimonio artistico. Il restauro della Fontana della Sirena è solo uno degli esempi di come la città stia lavorando per mantenere vive queste testimonianze storiche. Le istituzioni locali collaborano con artisti e restauratori per garantire che queste opere d’arte non solo sopravvivano, ma possano continuare a raccontare le storie di Napoli alle generazioni future.