Nel cuore della splendida baia di Posillipo, tra il pittoresco borgo di Marechiaro e l’incantevole Trentaremi, si estende un tesoro nascosto: il Parco Sommerso di Gaiola. Con i suoi circa 42 ettari di estensione, questo angolo di paradiso è un richiamo irresistibile per i napoletani e i visitatori provenienti da ogni angolo del mondo, desiderosi di immergersi nelle acque cristalline per un bagno ristoratore. Ma dietro la sua bellezza naturale si cela un’atmosfera carica di mistero e fascino noir.
La storia affascinante di questo luogo affonda le sue radici nel lontano I secolo a.C., quando il ricco cavaliere romano Publio Vedio Pollione decise di erigere la sua sontuosa residenza di villeggiatura, che battezzò con il nome evocativo di Pausilypon, ossia “luogo dove cessano gli affanni”. Si narra che Pollione fosse un appassionato allevatore di murene, mantenute in vasche scavate nel tufo, a cui nutriva con gli sventurati schiavi.
Ma le leggende più oscure e inquietanti che avvolgono la Gaiola sono quelle che risalgono a tempi più recenti. Si dice che il nobile inglese Brown e sua moglie siano stati protagonisti di una tragedia che ha gettato un’ombra sinistra sulla villa. L’ossessione di Mister Brown per la cognata scatenò una serie di eventi tragici culminati in una notte tempestosa, quando la moglie, durante una violenta lite, cercò di fuggire su una seggiovia, ma non raggiunse mai la terraferma. Poco dopo, anche Mister Brown trovò la sua fine nell’incidente, insieme al suo amatissimo gatto.
Da quel momento, la “Villa degli Spiriti” divenne teatro di sventure e tragedie senza fine, e la presenza di una donna senza volto, la cui apparizione coincide con il fragore del mare in tempesta, alimenta ancora oggi le leggende locali. Si dice che sia la vittima di un naufragio avvenuto nel 1911, quando la nave San Giorgio trovò la sua rovina tra le onde impetuose.
Tra i vari proprietari che si sono avvicendati nella villa nel corso del Novecento, dalle celebrità come l’avvocato Gianni Agnelli e Paul Getty al discusso Pasquale Grappone, fondatore della Lloyd Centauro, si registrano lutti, incidenti, perdite di denaro e rovesci di fortuna, contribuendo a alimentare la leggenda di un luogo maledetto.
Tuttavia, nonostante le tenebre che avvolgono la sua storia, la Gaiola continua a esercitare un fascino irresistibile su chiunque vi si avventuri, sia per la sua bellezza naturale che per il suo inquietante alone di mistero. Forse è proprio questo connubio tra paradiso terrestre e noir che rende questo luogo così unico e affascinante, invitando chiunque a scoprirne i segreti nascosti tra le sue acque turchesi e le sue antiche rovine.